Viviamo immersi in un flusso di notizie, opinioni, indignazioni e verità prefabbricate, ma il pensiero, quello vero, rischia di restare indietro. Siamo continuamente rassicurati da algoritmi che simulano ciò che pensiamo, da narrazioni semplificate che ci sollevano da ogni dubbio e da “influenti” che parlano a voce alta per non farci sentire il peso della complessità. Ci muoviamo dentro bolle di conferme, che ci dicono esattamente ciò che vogliamo sentirci dire.
Rieducare lo sguardo, allenare la mente, disinnescare i riflessi condizionati della strumentalizzazione e della superficialità: è da qui che può ripartire un modo diverso di abitare il presente. In un’epoca in cui le comfort zone sono anche spazi cognitivi, il pensiero critico è diventato un atto di responsabilià.
#CritiZona
nasce come un luogo di pausa dentro la velocità, non è un monologo: è un territorio condiviso, uno spazio aperto a chi vuole contribuire con la propria analisi, con uno sguardo autonomo e pulito, con il coraggio di interrogarsi
Chi scrive qui non ha la pretesa di avere risposte: solo la volontà di fare domande migliori.
